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1. L’ultima volta che ho scritto Il Punto mi trovavo assieme a Carlo Calenda a Kiev in occasione del secondo anniversario dall’inizio della guerra di aggressione russa. Ero state altre volte in Ucraina, a Leopoli e Odessa, o in visita ai campi di prima accoglienza in Romania e Moldavia.
Difficile descrivere la sensazione che ancora oggi si respira. Ogni famiglia ormai è stata toccata da un lutto o ha dei propri cari impegnati al fronte. Loro non cedono di un centimetro perché in ballo c’è la loro libertà, l’indipendenza della loro Nazione. Chiedono all’Unione europea sostegno, non per forza militare, per far fronte anche ai costi che comunque devono sostenere per resistere al nemico. L’impegno che ci viene chiesto è equivalente ad un euro al mese a testa: per noi è poco, per loro significa tanto e può fare la differenza.
Qui il mio intervento alla Camera al Question Time al Ministro Crosetto.

2. Per ricordare cos’è oggi il regime di Putin oggi, vale la pena ripercorrere alcune delle notizie che questa settimana hanno accompagnato i funerali di Aleksej Navalny. Dopo che la famiglia ha dovuto attendere, senza motivo, diversi giorni prima di ottenerne la salma abbiamo assistito ad ulteriori intimidazioni (qui il portavoce del Cremlino, qui la notizia sulle minacce agli autisti di carri funebri se accettavano di lavorare per questo funerale). Nonostante questo, con molto coraggio, hanno partecipato a migliaia.

3. La guerra in Ucraina è solo uno degli scenari che ci preoccupano. Ci sono le minacce nel Mar Rosso, dove l’Unione europea ha attivato una missione militare navale speciale a difesa della sicurezza della navigazione, e le tensioni tra Israele e Gaza. Abbiamo sempre difeso il diritto di Israele ad esistere e a difendersi, e condannato l’atto terroristico di Hamas del 7 ottobre. Ma, come abbiamo detto nelle precedenti occasioni, non possiamo ammettere la strage di civili che si sta registrando. Non ci sono parole per quelli colpiti mentre erano in fila per accedere agli aiuti umanitari (ne ho scritto qui). È chiaro che il governo Netanyahu non è oggi all’altezza.

4. Come vediamo, ci sono diverse incognite nel mondo che si tramutano in vere e proprie possibili minacce per il nostro Paese. Ne abbiamo parlato alla presentazione del rapporto dei nostri Servizi di Intelligence (qui): dal terrorismo alle attività di disinformazione, dalle altre forme di interferenze straniere agli attacchi informatici sempre più numerosi. Siamo grati al lavoro delle donne e degli uomini delle nostre Agenzie e di chi li guida.
Un lavoro cruciale per la nostra sicurezza, svolto nell’ombra, che spesso deve tenere segreti i propri successi o il proprio operato. Lo dico ripensando a Nicola Calipari (qui il mio pensiero in occasione dell’anniversario della sua morte) a cui in molti devono la propria vita. Non si è mai tirato indietro, in scenari di guerra, con competenza e dedizione. Lo dico leggendo la notizia della liberazione della famiglia Langone che dal 2022 era ostaggio dei jihadisti del Mali (qui).

5. Continuano gli appuntamenti in tutta Italia con Azione e con l’associazione PER.
Con PER ci siamo visti domenica, a Roma, per fare il punto su quello che c’è da fare: come ho avuto modo di dire a chi c’era, la nostra è una pagina bianca ancora da scrivere. Dal welfare e il mondo delle imprese, ala transizione energetica e la partecipazione dei giovani alla politica. Tanti temi sui quali diremo la nostra.
Con Azione, abbiamo dato il benvenuto alla comunità di NOS che ha accolto il nostro invito a lavorare ad un progetto di lungo respiro che inizia ora ma che porteremo avanti per dare vita a quel centro che oggi manca nella politica italiana e sarà fondamentale per scardinare il bipolarismo esasperato ed inutile di oggi. Ne ho parlato anche qui ospite a Coffee Break su La7.
Qui all’assemblea regionale di Azione in Sardegna per valutare quello che è stato e organizzare quanto va fatto ora.
Ps: sulle elezioni in Sardegna, questo il mio pensiero.

6. Ho ricordato in aula alla Camera, Ugo Intini, un collega, un amico, che ha frequentato le aule parlamentari con grande autorevolezza e ha ricoperto incarichi di governo con impegno da tutti trasversalmente riconosciuto. È stato un gentiluomo, un intellettuale, un politico di talento e giornalista coraggioso.