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1. Il Papa l’ha definita la terza guerra mondiale a pezzi, per i conflitti che dall’Ucraina al Medio Oriente, dal Sudan all’Afghanistan ogni giorno seminano migliaia di morti. L’Italia onestamente prova a fare la sua parte, con le missioni di pace e con la sua presenza negli organismi internazionali, spesso purtroppo deboli e inadeguati.
Da ultimo anche l’aggravarsi degli attacchi da parte dei terroristi Houthi nel Mar Rosso che rappresentano una gigantesca minaccia al commercio mondiale. Ne ho parlato qui spiegando perché è giusto l’intervento della Marina militare italiana e il forte danno che i nostri porti potrebbero subire se le compagnie mercantili dovessero decidere di abbandonare quella rotta verso l’Oriente.

2. Ne parlo quasi ogni settimana, ma è un tema che nei prossimi anni rappresenterà un pezzo importante della vita di tutti noi. La cybersicurezza non è solo una questione che riguarda le grandi aziende tecnologiche, ma riguarda anche le piccole e medie imprese italiane, riguarda ciascuno di noi nel quotidiano e quel patrimonio di informazioni digitali che dobbiamo saper proteggere.
Su questo sono intervenuto all’evento organizzato dal CLab dell’Università di Trieste ricordando quanto le imprese siano alla ricerca di figure professionali in questo campo. E ne ho discusso facendo visita all’azienda AREA di Malpensa, leader storico in italia a servizio delle attività delle procure.

3. Nel 2024 l’Italia ospiterà il G7, ne parleremo nei prossimi mesi. Con quale credibilità ci presenteremo a quest’appuntamento è tutta da capire. L’asse dei populisti, quello del governo Conte 1, si è arricchito di Fratelli d’Italia per bocciare il MES. Un grave errore della presidente Meloni. Nel merito, perché è uno strumento utile e mancavano solo noi in Europa alla ratifica, nel metodo, perché fatto il giorno dopo l’approvazione delle nuove regole del Patto di Stabilità europeo. Sembra quello che è, cioè una ritorsione per delle regole che siamo stati costretti ad accettare e che ci penalizzano.

4. In queste ultime settimane con l’associazione PER abbiamo continuato a girare l’Italia. Una bellissima assemblea a Napoli, 400 persone molti amministratori, e a Busto Arsizio per alcuni incontri locali con il sindaco, le associazioni sportive, l’associazione culturale Libertas con cui lavoreremo assieme nei prossimi anni.
Come sempre per chi vuole dare una mano basta che mi scriva, per aderire basta cliccare qui.

5. Il 27 dicembre torneremo alla Camera per la legge di Bilancio. In questo monocameralismo alternato di fatto che ormai è diventato prassi, quest’anno è toccato al Senato discutere e modificare la manovra, alla Camera resterà un dibattito di qualche ora su un testo che non può essere emendato, peraltro quasi allo scadere del termine ultimo per evitare l’esercizio provvisorio.
Si sia coerenti e si cambia la Costituzione introducendo una sola Camera, almeno si risparmia questo inutile teatrino che ormai avviene su tutti i provvedimenti.

6. Populismo vs pragmatismo. Nel terzo giorno del clic day del decreto flussi, in meno di 5 minuti le domande inoltrate hanno superato nel numero i posti disponibili. Perché se le imprese hanno bisogno di manodopera per 300.000 lavoratori, se ne regolarizzano solo 80.000? Qui una mia riflessione.