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1. Queste mie news non possono non cominciare con la difficile scelta che ho fatto in queste ore, con l’abbandono di Italia Viva. Ti ho già raccontato i motivi, non ci torno. Con Elena Bonetti e altri colleghi abbiamo fondato l’associazione “PER – Popolari, Europeisti, Riformatori” che ha lo scopo di mettere insieme quelle esperienze politiche che credevano nel progetto del Terzo Polo e non si arrendono al suo fallimento. Ne ho parlato in questa intervista a Libero. Qui per leggere il manifesto introduttivo e per chi volesse preaderire.

2. Qui la mia intervista a Tag24.it sul Terzo Polo e la nostra associazione PER, mentre qui per rivedere la puntata di Un Giorno da Pecora – Radio1.

3. Ma i nostri occhi e la nostra attenzione sono tutte su Israele. Immagini terribili, terroristi sanguinari che hanno sterminato centinaia di persone innocenti. Pensavamo Hamas fossero solo terroristi, sono molto di più.
E le urla di giubilo nel Parlamento iraniano dopo queste notizie dimostrano come la preoccupazione si sommi all’orrore.
Ne ho parlato qui al Foglio, aderendo alla manifestazione che si terrà oggi. Il governo ha fatto bene a sottoscrivere la dichiarazione congiunta con Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito; ora l’Italia si attivi immediatamente al fianco di Israele, lavorando per evitare l’escalation militare, ma sostenendo tutte le garanzie per il popolo ebraico alla sua sicurezza.

4. Della guerra in Ucraina si sente parlare sempre meno. Preoccupa ancora più la crescente e pericolosa voglia di disimpegnarsi che si sta diffondendo in Europa, come in Slovacchia, e nell’opinione pubblica americana. Una tentazione che potrebbe essere determinante per il destino della guerra e dell’Ucraina stessa. Ho apprezzato ancor di più parole del Presidente Mattarella sull’importanza di un sostegno pieno e inequivocabile a Kiev, unica via per la pace.

5. Con questa foto ringraziamo il Presidente Mattarella che in occasione dei 60 anni dalla tragedia del Vajont ha voluto rendere un omaggio alle vittime e ai loro familiari.

 

8 ottobre 2023. Quello che rimane del rave dopo l’irruzione dei terroristi di Hamas: oltre 250 i morti e 100 ostaggi