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  1. La mia intervista con Il Dubbio sulla politica, sul senso di centro e sulla necessità di essere capaci di aggregare.
    Per essere alternativo a destra e a sinistra ed interessanti per gli elettori, bisogna avere “massa critica”. Un messaggio al Terzo Polo e a tutti coloro che vogliono provare a contare in Europa: da soli non si va da nessuna parte.
  2. Abbiamo approvato in Commissione affari esteri della Camera la risoluzione che ho presentato per sostenere l’ingresso della Moldavia nell’Unione europea. Un paese che ha avviato un importante percorso di riforme e che ha sempre sostenuto attivamente le posizioni dell’Unione Europa.
    Con la difficoltà di una dipendenza che era totale per energia e gas dalla Russia, di un’economia debole e anche questa molto connessa con Mosca, ma con la determinazione di chi tra aggressore e aggredito difende le ragioni della giustizia.
  3. Sulle legge di bilancio spero il governo sappia distinguere le campagne elettorali dalle cose da fare. Le parole del ministro Giorgetti al forum di Cernobbio fanno intendere che ci sia consapevolezza che le risorse non possono essere disperse in rivoli inutili.
    Noi diremo con forza che ci sono cose su cui concentrare le risorse: famiglie, lavoro, sanità. Protezione e sviluppo.
  4. Nessuno di noi vorrebbe vivere nel cosiddetto Parco Verde di Caivano. Chi ci vive non lo fa per scelta, tantomeno i ragazzini che lì sono nati. Per questo, bene la visita della presidente Meloni, bene gli investimenti annunciati, bene il recupero degli impianti sportivi. Inutili invece le norme penali previste per i quattordicenni. Lì è mancato lo Stato, serve che torni, con la scuola, magari con il tempo pieno, con opportunità di lavoro, con servizi, non con le manette che non possono che essere l’ultima ratio.
    Ne ho parlato qui con Radio Radicale
  5. 41 anni fa, il 3 settembre 1982, moriva il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso insieme a sua moglie Emanuela Setti Carraro e a un agente della sua scorta a Palermo. Alla lotta contro la mafia dedicò tutta la sua vita.
    La mafia non è sconfitta, ma lo Stato è molto più forte oggi. La società italiana ha sviluppato una sensibilità diversa, gli imprenditori denunciano molto più facilmente ricatti e pressioni. Il prezzo pagato è stato altissimo.

 

MSC Nicola Mastro è la nave dei record, la più grande nave mai arrivata sulle banchine italiane capace di trasportare oltre 24.000 teu. Il varo a Trieste.