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La guerra in Ucraina continua. Anche in questa settimana abbiamo assistito ad attacchi folli, criminali contro cittadini inermi: quelli di Chernihiv in fila per il pane o quelli al teatro di Mariupol dove si erano riparati dalle bombe.
Tra loro anche bambini. Sono ormai più di 100 i più piccoli rimasti vittime dall’inizio del conflitto.
C’è chi è riuscito a fuggire da quelle terre. Il nostro Paese sta accogliendo e accudendo in queste ore migliaia di famiglie profughe.
Toccanti le immagini di domenica di Papa Francesco in visita all’ospedale pediatrico Bambino Gesù a trovare i bambini ucraini feriti in guerra, in cura in quella struttura

La situazione è in costante evoluzione. Mercoledì c’è stata la nuova informativa del governo mentre domani il Parlamento avrà la possibilità di collegarsi direttamente con il presidente Zelensky.
Non mancano anche questa volta le polemiche da parte di chi mette sullo stesso piano aggressore e aggredito. Sto assistendo ad uno strano fenomeno: le schiere di no-vax si sono trasformate ora in sostenitori di Putin. Quelli che per mesi hanno gridato alla “dittatura sanitaria” liberamente nelle piazze, nei cortei, con le ospitate Tv stanno dalla parte di chi in Russia arresta semplici manifestanti.
Ora negano la guerra, due anni fa negavano il virus.

Di conflitto, delle sue ripercussioni in Italia e di energia ho parlato in una intervista a Mondo Padano. Qui per leggerla.

Dello scenario internazionale abbiamo parlato anche in occasione dei colloqui bilaterali con la Santa Sede ai quali ho partecipato nella delegazione dell’Italia.

A Verona assieme agli operatori della logistica e all’associazione Alis abbiamo discusso di trasporti, collegamenti e infrastrutture. A Reggio Calabria con Confindustria ci siamo confrontati su investimenti e Pnrr e assieme al sindaco abbiamo incontrato alcune realtà di eccellenza del territorio tra cui alcune aziende dell’agroalimentare e la Hitachi, multinazionale che ha scelto di scommettere sul nostro Paese.