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Nelle ultime ore è sempre più acceso il dibattito attorno al ddl Zan. La ritengo una pessima notizia perché il modo migliore per affossare una legge sui diritti è trasformare questa in una battaglia ideologica.
Sembra che ad alcuni non interessi raggiungere in concreto il risultato, quanto piuttosto piantare delle bandiere identitarie. Ma così facendo anziché avvicinare le posizioni, aumentano le distanze.
Ne ho parlato anche a RaiNews24 (guarda il video): noi vogliamo dare al Paese una legge contro l’omofobia e lavoriamo per un compromesso più ampio che lametta in sicurezza da possibili incidenti di percorso soprattutto nei voti a scrutinio segreto…

La politica deve essere capace di sedersi attorno ad un tavolo e confrontarsi. Lo abbiamo fatto anche in questa legislatura: ci sono provvedimenti sui quali con impegno e ascolto abbiamo ottenuto un consenso quasi unanime tra maggioranza e opposizione.
Penso all’assegno unico e universale (qui alcune informazioni su come funziona), primo tassello del Family Act nato alla Leopolda, diventato realtà il 1° luglio grazie al lavoro di Elena Bonetti per milioni di mamme e papà, molti dei quali finora esclusi da qualsiasi forma di aiuto.
Il Family Act, assieme alla riforma fiscale (leggi qui il documento con le proposte del Parlamento al governo), sarà uno dei principali strumenti a sostegno delle famiglie e della genitorialità.

Uno dei capitoli del PNRR è dedicato proprio alle pari opportunità, per restringere il divario di genere ancora esistente nel nostro Paese ed investire nell’occupazione femminile. Solo così avremo uno sviluppo economico più stabile ed equo.
Ma la vera chiave di volta del Piano saranno le riforme, in particolare quelle per semplificare il Paese. Ne ho parlato a Sorrento alla tre giorni organizzata da ALIS, associazione che rappresenta oltre 1.500 imprese della logistica.

Questa settimana assieme ad alcune associazioni che si occupano di lotta alla violenza sulle donne abbiamo parlato dell’importanza dell’educazione (leggi qui). Come sappiamo, la violenza ha molti volti, non c’è solo quella fisica esistono anche quella economica, verbale e psicologica; per questo è indispensabile cominciare già nelle scuole ad insegnare al rispetto degli altri.
Un tema diattualità anche nella politica internazionale, perché proprio in quelle ore la Turchia decideva di abbandonare la Convenzione di Istanbul (leggi qui).