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Lunedì 26 aprile l’Italia tornerà a respirare. Nessun azzardo, anche questa volta le decisioni del governo sono state prese considerando i dati scientifici: la previsione dell’andamento in discesa dell’Rt, il fatto che un quarto degli italiani ha già contratto il virus o avuto la prima iniezione, la campagna vaccinale che finalmente raggiunge i primi traguardi (venerdì record di inoculazioni: più di 358 mila in un solo giorno).

Con 15 milioni di dosi fin qui somministrate e altre 50 milioni in arrivo nel nostro Paese entro giugno stiamo mettendo in sicurezza soprattutto fragili e persone anziane che sono più a rischio (ne ho parlato qui a l’Aria che tira).

Il presidente Draghi in conferenza stampa (clicca qui) ha indicato una road map chiara per la ripartenza e sottolineato la necessità di realizzare, anche con le risorse del NexGeneration Eu, investimenti utili per il Paese. Anche su questo ladiscontinuità rispetto al piano abbozzato in poche ore dal precedente governo è del tutto evidente (qui un’interessante articolo del New York Times sul governo Draghi).
Nell’incontro di questa sera con il premier abbiamo avuto conferma del cambio di passo e della visione che chiedevamo per il nostro Paese

Il nuovo governo ha fatto sua la nostra battaglia per le infrastrutture e lo sblocco dei cantieri, una campagna fatta da Italia Viva spesso in solitaria. Ricordo quante resistenze abbiamo registrato quando abbiamo presentato il piano Italia Shock e a farle erano gli stessi che in questi mesi hanno sgomitato per inserire una loro opera nella lista di quelle sbloccate con i commissari. È solo un primo passo, sono ancora molte le opere immediatamente cantierabili rimaste ferme come ad esempio il parco della Giustizia di Bari (ne ho parlato qui).

Grazie ai comitati Italia Viva di Napoli (qui abbiamo parlato di Recovery fund, scuola e competitività) e Milano (qui all’Assemblea della città e qui all’Assembleadella provincia) per gli incontri di queste settimana de La Primavera delle idee.
Nel week end ci siamo confrontati anche di come cambierà il volto delle città nel post pandemia e delle possibili opportunità per la capitale economica del nostro Paese.

Qui qualche intervista di questa settimana:
a Il Giornale su riaperture, lockdown e il nostro voto sulla mozione su Speranza
a Il Giorno su Milano, il suo futuro e il nostro sostegno a Beppe Sala
a Il Dubbio sulle amministrative e il nostro appoggio a Carlo Calenda a Roma

Vi ricordo l’appuntamento di venerdì 23 aprile alle 20.45 sulla piattaforma Zoom. Assieme a Maria Chiara Gadda, Giorgio Vittadini e Maurizio Lupi parleremo di “Bene (in) comune: speranza o utopia? Dialogo con l’intergruppo per la sussidiarietà”.
Per partecipare registrati all’evento qui:

Chiudo consigliando la lettura della bella intervista a Fanpage di Paola Egonu, la campionessa del volley si racconta senza filtri, contro odio e pregiudizi (leggi qui).
E complimenti a Roberto Benigni! Un Leone d’oro alla carriera meritatissimo. Sono sicuro che questa edizione della Biennale diventerà il simbolo della rinascita dell’Italia.