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Questa emergenza ha portato in luce storie di generosità straordinarie. Come quella di Matteo, 28 anni, che non ha lasciato da solo nemmeno per un istante lo zio gravemente colpito dal Covid (leggi qui la loro storia) o come quella del rione Sanità a Napoli dove è nata l’iniziativa del tampone sospeso (guarda qui).
Ci sono poi i campioni dello sport che anche in questa occasione hanno saputo fare gioco di squadra: qui l’efficace video di Giovanni Trapattoni sull’uso della mascherina.

È una pandemia, questa, che fa molte più vittime di quelle che oggi contiamo.
Ci sono i malati, i morti che purtroppo registriamo tutti i giorni.
Ci sono gli imprenditori, i lavoratori autonomi e precari colpiti dalla crisi economica che è scaturita. E ci sono i più piccoli ai quali stiamo negando la scuola. Quella in presenza, fatta in sicurezza. Quella che garantisce a molti bambini un pasto equilibrato e ad altri un’attenzione che altrimenti non ricevono in famiglia (clicca qui).
A gestire tante situazioni di difficoltà, spesso, sono i sindaci. Rappresentanti dello Stato, impegnati in prima linea in questa come in tutte le altre emergenze che interessano le nostre comunità.

In momenti come questi la Politica deve saper mettere da parte le divisioni e lavorare unità per dare al Paese le risposte che servono.
Servono più risorse per la Sanità (non solo per affrontare il presente), servono investimenti per ripartire e ristori per le attività economiche che hanno subito perdite di fatturato. Non affidiamoci solo alla lotteria dei codici Ateco (ne ho parlato qui a Telelombardia), servono aiuti a tutti quelli che hanno sofferto gli effetti della pandemia.

Sarà una legge di Bilancio particolare.
Con i gruppi Italia Viva siamo già al lavoro per migliorare il testo (clicca qui). Tra le tante note positive, le risorse stanziate per le famiglie, fondamentali a far ripartire il Paese e dare un futuro alle nuove generazioni (guarda questo videodi Elena Bonetti). Il 2021 sarà l’anno anche del Recovery Plan: il fondo straordinario dell’Unione europea per la ripresa, nato da un’idea del nostro gruppo Renew Europe. Quel piano, da 750 miliardi di euro, oggi rischia di slittare a causa degli egoismi nazionali che ancora indeboliscono la nostra Unione.

Tornando alle vicende di casa, quanto sta accadendo nella sanità calabrese non è accettabile.
Qualche giorno fa tutti i sindaci della regione, senza distinzione di appartenenza politica, hanno manifestato chiedendo al Governo di fare presto. Ebene, aggiungo io. Per noi, non sono più accettabili altri rinvii e ritardi o nomine che finiscono nel nulla a 24 ore di distanza dall’incarico.
La Calabria, in queste ore sta lottando anche contro il maltempo. Un altro disastro per il quale servono interventi immediati per i danni che ha causato (clicca qui).

Chiudo con un pensiero al terremoto che 40 anni fa in Irpinia distrusse paesi e migliaia di vite. Una ricostruzione mai finita, piena di errori e di approfittatori. Pensiamo al futuro di questa terra e dei suoi giovani, facendo tesoro degli sbagli del passato.