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In questi ultimi mesi è cambiato il mondo, sono cambiate le priorità del Paese e, attenuata l’emergenza sanitaria, la nostra responsabilità principale è diventata quella di dare risposte economiche.
Ci aspettiamo che nei prossimi 15 giorni il Governo vari il Family Act e il Piano Shock sui cantieri da 120 miliardi di euro, due esigenze primarie che ha l’Italia. Non sono provocazioni, non sono bandiere, è solo politica (leggi qui per la mia intervista ad Avvenire).

Di oggi la proposta di utilizzare assistenti civici per “contenere ” la movida. Non so voi, ma io penso che non stia in piedi. Il volontariato va valorizzato ma nelle forme giuste, se serve con il Servizio civile e comunque attraverso l’associazionismo diffuso e prezioso del nostro Terzo Settore.
Tornando a parlare di Europa invece, ci vuole lavoro, merito e rigore. Non è che siamo innamorati del Mes ma è il metodo per finanziare il nostro Paese più economico che abbiamo a disposizione al momento. Quindi più responsabilità e meno populismo.

Complimenti ai colleghi per il bel lavoro di squadra nel decreto Liquidità. Sistemati molti errori.


Un settore, quello della cooperazione agroalimentare, che non si è mai fermato anche durante i giorni più difficili, ma che soffre per moltissimi aspetti.

Dobbiamo dare certezze su come riapriranno le nostre scuole, per i ragazzi, i docenti e le famiglie. Sono necessari investimenti non solo sulla didattica a distanza perché i nostri giovani torneranno nelle scuole. Accanto alla scuola pubblica che di tante cose ancora ha bisogno ci sono quelle paritarie, e un grazie alla ministra Elena Bonetti che ha lavorato perché nel decreto Rilancio ci siano 150 milioni di eurodestinati a questa straordinaria esperienza del nostro Paese. Ora bisogna fare tutto quello che serve per permettere a tutti i ragazzi di tornare a settembre in sicurezza sui banchi di scuola (clicca qui).

23 maggio 1992 la strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Ricordiamo questi servitori dello Stato che per il loro Paese hanno pagato con la vita la lotta per la legalità (clicca qui).
8 anni dal terremoto in Emilia, seguito da ripartenza in tempi record. Lo Stato, oggi più che mai deve essere a fianco di cittadini e imprese.