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Un anno di governo Draghi.
Non si parla più di primule, di banchi a rotelle, di cashback con superpremi da 1500 euro. A palazzo Chigi è tornata la serietà, la concretezza, l’autorevolezza di un uomo che ha salvato l’euro ed è oggi riconosciuto come uno dei leader più forti e influenti dell’Unione europea.
Orgogliosi di aver contribuito, lottando contro tutti, a portare Mario Draghi alla presidenza del Consiglio.

Non sentiamo la mancanza di Giuseppe Conte e di Alfonso Bonafede. Anzi, sulla giustizia abbiamo finalmente cambiato approccio. Ma le riforme del processo civile e di quello penale inserite nel PNRR italiano non basteranno se non si procederà anche ad una riforma del rapporto tra Magistratura e politica e del CSM come ricordato anche dal Presidente Mattarella nel suo intervento di insediamento.
Qui (LINK) per riascoltare la puntata di venerdì su radio Leopolda dove abbiamo parlato anche di questo. Qui l’intervista rilasciata a Il Riformista su giustizia e non solo.

Abbiamo fatto una scelta precisa quando abbiamo dato vita ad Italia Viva. Distinguerci dai populismi, da chi a sinistra abbracciava il Movimento 5 Stelle e da chi a destra esaltava il sovranismo.
Questa settimana abbiamo anche scoperto che i 5 Stelle ormai non esistono più. Già gli elettori ci avevano pensato ad azzerarli, ora ci ha pensato anche il tribunale…

Anche in questo fine settimana sono tornato a visitare alcune realtà del nostro Paese.
Prima a Napoli all’inaugurazione del salone nautico NauticSud, una splendida vetrina per questo settore in grande crescita, poi due giorni in Calabria per incontrare amministratori e dirigenti di Italia Viva, parlare del PNRR e delle opportunità che riguardano direttamente questa regione.

Giovedì, in Senato abbiamo celebrato il Giorno del Ricordo. Un onore per me portare il saluto della Camera dei deputati in memoria di questa tragedia del ‘900 che per molto tempo è stata intenzionalmente sottaciuta.