Seleziona una pagina

È stata una settimana impegnativa per l’elezione del Capo dello Stato. È terminata con la conferma di Sergio Mattarella con una delle maggioranze più ampie della storia.

Una settimana che è stata caratterizzata prima dal tentativo del centrodestra di forzare l’elezione con la candidatura della seconda carica dello Stato, poi dall’asse tra Conte, il Pd e la Lega sulla candidatura di Elisabetta Belloni, che per quanto ora Letta cerchi di minimizzare non è stata una invenzione giornalistica.
In entrambi i casi non abbiamo messo in dubbio la qualità delle persone indicate, ma ne abbiamo fatto una questione di metodo sulla tenuta della maggioranza e sulla inopportunità di eleggere al Quirinale l’attuale vertice dei servizi segreti.
In questa elezione, Italia Viva avrebbe potuto far valere i propri voti ed essere ago della bilancia con l’una o con l’altra coalizione, abbiamo scelto invece di lavorare per tenere unita la maggioranza Draghi e ricercare una intesa su un nome condiviso.

Nella storia delle elezioni del Presidente della Repubblica molte leadership sono fallite. Ricordo il precedente 2013 quando Bersani da segretario del Pd bruciò prima il nome di Franco Marini e poi portò al fallimento della candidatura di Romano Prodi.
Salvini e Conte hanno fatto la stessa fine: molti comunicati ma nessun risultato.

Solo grazie alla disponibilità di Sergio Mattarella a ricevere un nuovo incarico siamo riusciti a chiudere questa elezione tenendo assieme la maggioranza. Della sua conferma al Colle non possiamo che essere felici, avendo scelto proprio noi Mattarella sette anni fa.

Questa è stata per me una elezione particolare: la prima in cui ho avuto l’onore, da vicepresidente della Camera, di presiedere il Parlamento in seduta comune

Chiusa questa parentesi importante per le istituzioni, dobbiamo continuare ad occuparci delle emergenze che anche il Presidente Mattarella ha ricordato nelle prime dichiarazioni dopo l’elezione a partire da quella sanitaria che non può certo dirsi superata e quella economica dettata in particolare dall’aumento dei costi energetici.