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Riparte oggi la scuola, e non è un fatto scontato. Qualcuno avrebbe voluto rimandare il ritorno in classe costringendo i ragazzi ad una nuova interruzione del percorso educativo e mettendo in difficoltà milioni di famiglie. Assicurare la didattica in presenza non è un capriccio, credo sia chiaro a tutti dopo due anni di pandemia che se non riparte la scuola non riparte il Paese.

Sarebbe davvero illogico procedere ad un nuovo lockdown vero o mascherato: la soluzione c’è, a differenza di un anno fa, sono i vaccini.
Sono sempre stato favorevole all’introduzione dell’obbligo vaccinale (ne avevo parlato qualche mese fa e a dicembre abbiamo promosso anche la petizione online) e sono soddisfatto che il governo lo abbia previsto a partire dagli over50 assieme alle nuove regole in vigore da oggi sul green pass rafforzato per attività e trasporti

A preoccupare in apertura del nuovo anno non è solo la questione sanitaria. Si è parlato a lungo dell’aumento dei prezzi di gas ed energia, un incremento tutt’altro che provvisorio. Per affrontare la questione alla radice serve meno ipocrisia e pregiudizi ideologici.
Mi torna in mente quando i 5 Stelle volevano interrompere la costruzione del TAP in Puglia che oggi per fortuna è in funzione e serve a rifornire il nostro Paese di circa 3 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Mentre assisto con stupore alla nuova deriva del Pd di Enrico Letta che si appiattisce sulla linea no-trivelle e nucleare portata avanti dai 5 Stelle, che significa chiudere le porte anche alle nuove tecnologie, e si oppone anche alla realizzazione di nuovi impianti eolici e fotovoltaici come fatto in Regione Lazio.

Credo sia sempre più evidente chi ha scelto la strada del riformismo e chi no. E ne è prova anche il ritorno di D’Alema nel Pd.
Noi continueremo a restare coerenti con il lavoro fatto con i nostri governi, con le battaglie che anche all’inizio di questa legislatura abbiamo portato avanti. Lo facciamo anche nel collegio di Roma 1 dove si vota domenica 16 gennaio, con la candidatura di un giovane competente che ha già dimostrato di essere un buon amministratore nel suo Municipio e alle ultime elezioni comunale risultando il più votato della lista Calenda.

Nelle prossime settimane tutta l’attenzione sarà dedicata all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Vi segnalo la mia intervista di oggi al Messaggero nella quale ho ribadito che per il Quirinale serve un accordo ampio.
L’arrivo di Draghi a Palazzo Chigi ha inaugurato una nuova stagione politica fatta di minori contrapposizioni e maggiore collaborazione, sarebbe incoerente se questo metodo venisse ora meno.