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In un’Europa sempre più travolta dalla quarta ondata, il nostro Paese sta rispondendo al meglio. Basta vedere la mappa dei colori delle regioni per capire che la grande campagna vaccinale ha prodotto i suoi effetti.
Anche le nuove regole sul super green pass sta dando una accelerazione alle prime dosi, mentre qualche giorno fa abbiamo superato quota 100 milioni di somministrazioni

Con il ritorno – sempre più prossimo – alla normalità nelle relazioni e nelle abitudini, si avvicina anche la ripartenza economica del Paese. Tornare a crescere e a creare lavoro. Stiamo scrivendo una legge di bilancio espansiva, con un importante taglio delle tasse soprattutto ai redditi medio-bassi.
Per questo trovo sbagliato lo sciopero indetto da CGIL e UIL. Questa è una manovra che distribuisce, non che toglie

C’è una differenza sostanziale nelle scelte economiche di questo governo rispetto al precedente, e andiamo ancor più orgogliosi di aver contribuito al cambio dell’inquilino di Palazzo Chigi.
Forse altri hanno cambiato idea sul riformismo, hanno cambiato idea sul reddito di cittadinanza. Per noi continua ad essere, così com’è, uno strumento sbagliato che non rimuove le cause della povertà e non distingue tra chi ha bisogno di aiuto ad inserirsi nel mercato del lavoro e chi, a prescindere dal contesto lavorativo, vive in uno stato di difficoltà economica. Occuparsi di questo, delle persone, è per noi riformismo.
Settimana scorsa Italia Viva ha aderito al Partito Democratico Europeo con cui condivide i valori liberali e democratici ribadendo la sua collocazione riformista, mentre i messaggi che sono arrivati negli stessi giorni dal Pd hanno dimostrato come la loro sia una strada diversa

Di riformismo abbiamo parlato anche in alcuni degli appuntamenti del week end. A Roma, dove ho partecipato alla festa per i 125 anni dell’Avanti! organizzata dagli amici del PSI, a Perugia dove ho partecipato ad un incontro con i nostri amministratori e dirigenti, o nelle Marche assieme ai coordinatori.

Lasciatemi chiudere con un pensiero alle vittime di Ravanusa. Sono ore di attesa per chi è ancora sotto le macerie della palazzina crollata e di dolore per le famiglie che invece hanno dovuto smettere di sperare.