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Tra qualche giorno ci ritroveremo alla Leopolda e torneremo sul palco dove Italia Viva è nata.
È anche l’occasione per fare un bilancio del lavoro di questi anni: guardo Mario Draghi a Palazzo Chigi e non posso che essere orgoglioso delle scelte che abbiamo fatto e dell’unità che abbiamo saputo costruire tra noi.
Italia Viva è stata determinante in più di una occasione e per questo è temuta. Gli attacchi di questi giorni a Matteo hanno come obbiettivo tutta la nostra comunità.
Dicono che siamo sull’orlo di una scissione (l’avevano detto anche ai tempi della crisi di governo, sappiamo come è andata a finire…), ci insultano sui social e continuano a gettare fango su di noi.


La verità è che noi siamo rimasti coerenti. C’è chi invece, dopo tutte le battaglie fatte negli anni contro il populismo, ora insegue i 5 Stelle sui temi del giustizialismo e del reddito di cittadinanza.
Anche per questo, sabato all’evento organizzato da Renew Europe, ho rilanciato l’idea di mettere assieme le forze liberali e riformiste che si riconoscono nell’azione del governo Draghi.

Un anno fa, eravamo nel mezzo del secondo lockdown, questa volta grazie ai vaccini, l’Italia è più al sicuro (utile questo confronto in Europa che dimostra ne dimostra l’efficacia). Purtroppo però ci sono situazioni diverse, città nelle quali – complici anche i cortei no vax delle scorse settimane – i contagi sono in pericoloso aumento, come a Trieste.
Eppure dovremmo aver imparato la lezione del 2020, degli effetti della pandemia: sulla salute, sugli affetti, sull’economia.

Questa settimana al Parts Aftermarket Congress, assieme a tanti operatori economici della filiera dell’automotive, abbiamo parlato delle sfide della transizione ecologica ed energetica in atto. Poi agli Stati generali del Vending, settore nel quale il nostro Paese è leader in Europa con oltre 3.000 imprese e il 70% della produzione italiana destinata all’export.
Mentre mercoledì al Quirinale c’è stata la consegna delle Stelle al merito ai nuovi Maestri del lavoro.