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Sono giornate intense, dense di significato e fondamentali per la vita e la ripresa economica del nostro Paese. La visita di ieri della presidente della Commissione europea a Roma ha portato con sé anche il via libera ufficiale al PNRR italiano sull’utilizzo delle risorse straordinarie del progetto Next Generation EU (clicca qui).
Un piano che contiene anche un impegno a fare le riforme, da quella del fisco – entro il 31 luglio il governo dovrà presentare al Parlamento il suo disegno di legge – a quella della concorrenza, da quella sul codice degli appalti a quella del processo tributario (ne ho parlato qui).
Giornate ricche di significato, perché come la missione in Spagna ha dimostrato (clicca qui), Mario Draghi gode ai tavoli internazionali di stima e credibilità, e grazie a questa sua autorevolezza ha riportato il nostro Paese ad una posizione protagonista nello scenario europeo.

L’Europa in questa crisi sta reagendo in modo nuovo e coordinato. Non solo la nascita del Recovery fund, primo passo verso una condivisione di politiche finanziarie comuni (leggi qui), ma anche l’approvazione del Green pass europeo: la certificazione vaccinale o di tampone negativo che renderà più facile viaggiare in tutta l’UE dal 1 luglio (clicca qui).
Sulla campagna vaccinale c’è stato il cambio di passo più evidente, ormai più della metà della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose. Ma c’è una categoria di lavoratori, quelli del settore sanitario, sulla quale dobbiamo lavorare per rendere effettivo l’obbligo vaccinale.

Sulle prossime elezioni amministrative: qui una intervista al Dubbio sul voto a Bologna e qui la presentazione del simbolo con il quale correremo al comune di Milano.
Il 21 giugno abbiamo concluso l’iniziativa della Primavera delle idee, tre mesi dedicati a discutere e confrontarci con esperti, associazioni, amministratori per progettare il futuro del Paese: un successo straordinario nei numeri e nella qualità del lavoro fatto. Grazie a tutti!

Qualche giorno fa ho ricordato la vicenda di Enzo Tortora, il cui calvario giudiziario cominciava 38 anni fa. Una storia molto attuale che avrebbe dovuto insegnare molto sul principio di presunzione di innocenza e sul rispetto per il lavoro della magistratura. A guardare quello che è accaduto negli ultimi anni e di cui abbiamo parlato anche nei giorni scorsi (sull’ex sindaco di Lodi per esempio) forse non tutti hanno imparato quella lezione.