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Un salto indietro di 4 anni, quando abbiamo approvato la legge sulle unioni civili. In quei mesi anche la legge sul testamento biologico, sull’autismo e tante altre. È stata una stagione di riforme vere e belle, della politica che si occupa e si appassiona dei diritti delle persone. Una stagione purtroppo preceduta e seguita da stagioni di chiacchiere.

Dopo l’emergenza sanitaria, il problema ora è l’economia del nostro Paese. Dobbiamo far ripartire le attività economiche, la più grande preoccupazione che ci assilla è come far tornare gli italiani a produrre, lavorare e guadagnare. Perché la politica dell’assistenza non può durare in eterno. Ho parlato di questo a altro nella mia intervista a “Il Riformista” (leggi qui).
Il lavoro che stiamo perdendo ora rischiamo di non recuperarlo più. Inerzia, disorganizzazione e mancanza di indicazioni chiare ammazzano settori trainanti dell’economia italiana.

Abbiamo avuto un confronto con ilPresidente del Consiglio, che ci ha chiamato per capire come proseguire nel lavoro di governo. Utile confronto sulle priorità, vedremo come proseguirà nei prossimi giorni. La prima è che è necessario riaprire con intelligenza le attività, non possiamo restare tutti a casa (clicca qui per rivedere le mie dichiarazioni).
Dobbiamo fare di tutto per aiutare le famiglie e le imprese che hanno subito questa crisi. Alle aziende, dallo Stato, serve un sostegno, anche a fondo perduto sotto forma di riduzione delle tasse e non un consigliere di amministrazione (clicca qui per la mia intervista a “Il Foglio”)

Facciamo una cosa davvero innovativa.
Non inventiamoci strumenti nuovi, facili da comunicare ma difficili da attuare, diamo i soldi che il Governo vuole investire per contrastare la povertà ai Comuni: sanno spenderli, conoscono le realtà più fragili del loro territorio, hanno il contatto diretto con i cittadini.

42 anni fa veniva fatto ritrovare il corpo di Aldo Moro. Un pezzo della nostra storia, di chi è morto difendendola da chi ne minava il fondamento democratico. Ricordiamo il suo pensiero europeista, il rigore morale, la sua grande capacità di governo.



Un pensiero anche al sisma che devastò l’Alto Friuli e causò quasi mille morti. In 10 anni, il Friuli, fu quasi interamente ricostruito, più forte e dinamico di prima. Nessuna ricostruzione deve sembrare impossibile, nessuna ferita insanabile. Deve essere di motivazione per tutti noi.

 



In questa settimana sono stato ospite di Un Giorno da Pecora, per rivedere il mio intervento clicca qui e a Omnibus La7(clicca qui per rivederlo).