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Dobbiamo riaprire le attività, gli italiani sanno rispettare le regole e lo hanno dimostrato, ora il Governo deve fare la sua parte, meno parole, servono soldi immediatamente per non far morire le aziende, soldi alle famiglie e servizi per accudire i bambini per chi lavora.
La Fase 2 che stavano aspettando non è stata neanche annunciata, il Presidente del Consiglio dovrebbe iniziare a comunicare al Paese cose concrete, evitando di coprirsi dietro i tecnici. Non c’è più tempo, andiamo incontro alla più grave emergenza economicdal dopoguerra. Ne ho parlato anchestamattina con Jacopo Iacoboni de La Stampa (leggi qui).
Bisogna riorganizzare trasporti, negozi, aziende, su questo siamo in ritardo. A riaprire poi non sarà il governo ma gli esercenti, i professionisti e i lavoratori e a tutti loro dobbiamo garantire di poter tirare su le saracinesche (clicca qui per la mia intervista a Cronache di Caserta).

Un grande problema è la troppa burocrazia, fatta di cavilli e pretese spesso incomprensibili della pubblica amministrazione, magari residuati di vecchie regole lasciate lì, ormai inutili, ma che nessuno ha pensato di abrogare.
Abbiamo lanciato la campagna #ItaliaSemplice per snellire, tagliare, sopprimere le procedure burocratiche che ingessano l’Italia.
Ci serve la tua esperienza, il tuo racconto, il tuo consiglio. Mandaci una mail a italiasemplice@italiaviva.it o approfondisci a questo link: https://www.italiaviva.it/italiasemplice

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o parlato di “Italia Semplice” anche nella mia intervista a La Prealpina (clicca qui) e durante la diretta “IV Live” con il collega Marco Di Maio (clicca qui per il video).

Tra le cose su cui ci stiamo battendo e che voglio sottolineare c’è l’assegno ai figli per tutto il 2020, un fatto di giustizia. Bel lavoro della Ministra Elena Bonetti che sosteniamo con convinzione. I nostri figli e i nostri nipoti saranno chiamati a pagare il debito pubblico enorme che stiamo attivando in questi giorni, giusto che almeno una parte di risorse sia a loro dedicato.

Bella iniziativa promossa in settimana dalla Camera dei Deputati sui “Luoghi della Memoria” (clicca qui) a 75 anni dalla Liberazione. Un pensiero alla mia Trieste, profondamente ferita dall’odio razziale e dalla guerra, città del campo di sterminio della Risiera di San Sabba e dell’annuncio delle leggi razziali nel 1938 da parte di Mussolini. Oggi queste ferite sono state ricucite, i più preziosi doni che lasciamo alle generazioni dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Un 25 aprile diverso, quest’anno l’emergenza ci ha costretti a cambiare molte delle nostre abitudini, anche nei giorni di festa. Onore alla memoria della Resistenza, un sacrificio mai dimenticato.