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Sta per concludersi il 2019, un anno di profondi cambiamenti.
Per noi con la nascita di Italia Viva, un nuovo progetto riformista: una Casa aperta a quanti non si riconoscono in un centro-sinistra che rinnega le riforme della scorsa legislatura e sceglie ricette passate per affrontare i problemi di oggi; una Casa aperta a quanti non vogliono cedere al populismo di nessun colore e si identificano nei valori di un Paese liberale, laico e inclusivo che crede nell’Europa (se hai voglia di impegnarti clicca qui per iscriverti).
Un anno di profondi cambiamenti anche per il governo: siamo passati da una maggioranza a trazione Salvini ad un esecutivo di cui facciamo parte, nato dalla necessità di evitare l’aumento dell’Iva.
Ci siamo riusciti, e nelle prossime ore in Parlamento approveremo una legge di bilancio molto diversa da quella dell’anno scorso.
Tra le note positive: il grande investimento sulle famiglie (grazie alla ministra Elena Bonetti: guarda qui), lo stop all’aumento delle tasse, la continuità territoriale per la Sicilia, le maggiori risorse per la non autosufficienza, l’aumento degli stipendi per i vigili del fuoco (leggi qui).
Rimane il nostro impegno ad eliminare due micro-tasse che nella manovra sono state ridotte ma non cancellate del tutto come abbiamo ripetutamente chiesto: parliamo di plastic e sugar tax i cui effetti devastanti si stanno già facendo sentire sulle imprese e sui consumatori.

Vi propongo di leggere l’intervista a Matteo Renzi di oggi (qui) e di scoprire il piano shock che presenteremo a gennaio per gli investimenti e lo sblocco dei cantieri (qui).

Questa settimana siamo anche dovuti intervenire per salvare la Banca Popolare di Bari, esattamente come abbiamo fatto durante il governo Renzi con altri istituti di credito in difficoltà. La differenza questa volta è che per il salvataggio ci abbiamo messo un miliardo di euro di denaro pubblico…
Ma per noi, oggi come allora, non si possono abbandonare correntisti e lavoratori.

Chiudo queste news con un pensiero a quanti anche quest’anno sono morti mentre svolgevano il loro lavoro. In particolare Matteo e Pierluigi (i due poliziotti uccisi a Trieste) e i tanti vigili del fuoco che hanno perso la vita per salvarla ad altri.
Il loro è davvero un mestiere complicato e difficile che portano avanti con grande coraggio e sacrificio.
Per ogni giorno che dedicano alla protezione del Paese, un grande grazie.