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Bella giornata quella di ieri, con lunghe file ai seggi (qui). Una pagina di democrazia ormai unica nella politica italiana: gli altri decidono il leader chiusi in una stanza o con qualche click, noi facciamo scegliere a 1,8 milioni di persone.
Ha vinto Nicola Zingaretti (qui). A lui auguri di buon lavoro, ne abbiamo bisogno, e grazie a Maurizio Martina e Roberto Giachetti per il loro impegno.


È un voto che vuole essere anche un messaggio per il governo: l’Italia è sempre più ferma e rischia la recessione.
Cresce la disoccupazione tra i giovani (qui), crolla la fiducia delle imprese (qui), arranca il mercato dell’auto, con Fca che minaccia di lasciare l’Italia (qui).

E il governo “dei No” dopo la Tav (qui) spara a caso dal Museo della Shoah di Ferrara (qui) alla Food valley di Parma

Ma Lega e M5S non dicono sempre “No”… questa settimana per esempio si sono astenuti sul Global Compact, lasciando che a decidere la politica dell’Italia fossero Berlusconi e la Meloni.


Intanto gli “onesti” si mettono nei guai da soli.
Giulia Sarti si sospende per vicende di rimborsi e false accuse (qui), mentre Di Maio promuove l’amico dai tweet omofobi al Ministero (qui). E poi c’è l’ex Ministro Savona, che prima di lasciare il governo ha avuto un’idea per il suo libro…

Nel frattempo continua il mio viaggio tra le tante realtà del nostro paese… Questa settimana a Massa (qui) e Grosseto (qui).